Armando Caroli – Direttore Capitale Intellettuale
Per questo numero della rivista, fino a pochi giorni fa, avevo scritto un contributo diverso.
Poi i venti di guerra vicino ai confini europei mi hanno obbligato a modificare il pensiero dell’incipit per arrivare comunque agli stessi risultati di presentazione del contenuto in pubblicazione.
In tutte le epoche della storia, sia come paese che a livello mondiale, la popolazione si è dovuta confrontare praticamente sempre con eventi bellici, catastrofici o epidemici, ma ne è uscita col superamento ed una sorta di evoluzione che ha contribuito allo sviluppo del progresso e di quella tecnologia che oggi utilizziamo e che molto ci aiuta nel quotidiano.
Molte scoperte, che adesso sono usate per scopi civili, sono nate in periodi non fausti e inizialmente avevano anche obiettivi diversi, come il nucleare ed Internet per fare un esempio, ma la ragionevolezza dell’Uomo verso il bene comune ha finora prevalso nelle scelte di utilizzo.
Gli elementi sviluppati dalle forze politiche, economiche, della ricerca e del pensiero, di fatto, riescono a diventare nuovi elementi emancipativi e di crescita solo ed unicamente se viene applicato un particolare filtro, che potremmo chiamare di “Sostenibilità Planetaria”: è proprio la sua adozione che consente la migliore progettualità ed uno sviluppo degno ed etico nel processo di continua ricerca dell’“equilibrio cosmico” per noi e le generazioni a venire.
Per collegarci alla valutazione di queste scelte, in questo numero parleremo di Metaverso e di implicazioni funzionali importanti connesse al suo uso, con un richiamo alla filosofia morale delle Tre Leggi della Robotica enunciate negli anni Quaranta dallo scrittore di fantascienza Isaac Asimov. Parleremo dell’importanza dei riti per la stabilità dell’inconscio delle persone, e di come raggiungere d’ora in poi il benessere nei luoghi di lavoro, dopo la riorganizzazione logistica degli uffici causata dalla pandemia.
Per un piacevole intermezzo, don Camillo e Guareschi saranno le guide per un contributo espresso da Papa Francesco sull’auspicio di una maggiore vicinanza alle persone da parte della Chiesa.
Non mancheranno anche importanti elementi legati alle operazioni straordinarie di cessione o acquisizione di aziende, con il riepilogo dei vari metodi oggettivi e soggettivi di definizione del valore reale, ed il supporto per la crescita delle strutture finanziarie ed organizzative che, in Emilia, una storica sede territoriale di Confindustria ha attivato per le imprese associate.
Da questo numero è stata avviata, con un primo articolo, la collaborazione con Simest, società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che, a livello nazionale, si occupa di finanziamenti agevolati e per l’export, mentre, in merito al tema della digitalizzazione nelle imprese manifatturiere, un esperto docente universitario collegherà Lean e tecnologia.
I lettori troveranno anche una parte dedicata alle Risorse Umane, con due articoli correlati: il primo su quelle competenze integrate nei team che sono evidentemente necessarie per raggiungere i risultati di successo, il secondo in merito alle riunioni nell’organizzazione, che sono il fulcro funzionale delle imprese.
Collegandomi al tema degli scambi, mi sentirei di chiosare che, nel recente periodo, proprio la comunicazione e la mediazione sembrano essere sottovalutate. Non mi riferisco solo all’uso delle parole, che a fiumi vengono dette e scritte, ma alla necessità di una più ampia diffusione di concetti democratici veri e reali che abbiano come sponde un’etica comune di comportamento e una contemporanea visione sostenibile di lungo periodo. Se questo risulterà vero, allora la strada per andare verso un futuro più collaborativo e accrescitivo passerà esattamente dall’uso adeguato degli incontri tra persone ad alta competenza.
Parole
Abbiamo parole,
parole per vendere, parole per comprare,
parole per deridere, parole per apprezzare,
parole per fabbricare parole.
Abbiamo strumenti per scrivere parole, dettare parole,
amplificare parole, elaborare parole.
Ma abbiamo parole per parlare?
Gianni Rodari
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