Casa Politiche Sostenibili Le attività sociali dei Rotary Club

Le attività sociali dei Rotary Club

Tra servizio, sostenibilità, altruismo ed etica

da Capitale Intellettuale

Senior Management Consultant, Fondatore A.A.C. Consulting Società Beneft e Direttore AAC Business School, Formatore Manageriale e Progettista Piani Formativi per Formatori, Innovation Manager ed Ambassador Ente Nazionale Trasformazione Digitale

Armando Caroli – Socio Rotary Club, Giornalista, Collegio dei Probiviri in Confindustria Assoconsult, Management Consultant, Responsabile Impatto Etico in A.A.C. Consulting Società Benefit, Presidente del Cineclub A.M.G.C.

“Service above self”, “Servire al di sopra di ogni interesse personale”, è il motto del Rotary International ed esprime lo spirito che anima ogni donna e ogni uomo che ne fanno parte verso le azioni di volontariato o di progetto, i Rotary Services, orientati al miglioramento sociale delle condizioni di vita delle comunità locali, nazionali e internazionali.

Il più importante progetto di service mondiale, chiamato “Polioplus”, in collaborazione operativa con UNICEF, ha consentito dal 1985 la vaccinazione dei bambini fino all’età di 5 anni nelle popolazioni più povere a rischio di poliomielite, malattia che fin dall’antichità ha portato epidemie con moltissimi morti e paralisi agli arti perché si insinua nel sistema nervoso.

Nel 2020 è stata celebrata la quasi totale eradicazione della malattia (99,9%), per enorme merito di moltissimi rotariani volontari che si sono messi a disposizione delle autorità ed hanno affrontato anche situazioni a rischio in paesi ad alta instabilità. Alcuni di loro hanno anche perso la vita per questa attività umanitaria.

Altri grandi Service sono stati attivati per dare assistenza in casi di alluvioni e catastrofi anche in Italia, con la canalizzazione di risorse umane, tecnologiche ed economiche, come i media hanno avuto modo di riportare diffusamente.

Sono più di 1,2 milioni a livello mondiale le donne e gli uomini che sono stati accettati nel Rotary International per le loro doti professionali ed umane. In Italia vi sono 14 Distretti e il nostro comprende l’Emilia Romagna, tranne Piacenza, e la Repubblica di San Marino, con 56 Club nelle principali località del territorio regionale.

È proprio questa presenza capillare che consente ad ognuno dei Rotary Club di realizzare ogni anno vari Service puntuali o di largo beneficio in funzione delle maggiori necessità evidenziate dai soci, dal Distretto o dalle emergenze, principalmente indirizzati alla comunità, alle infrastrutture, alla scuola e all’Università, alla Sanità e alla Cultura.

I Service con progetti strutturali devono tipicamente soddisfare il requisito di avere in dotazione anche la garanzia di continuità. Per un esempio pratico in merito posso citare la realizzazione di un Service articolato per fornire acqua potabile ad un villaggio in Sierra Leone che ne era sprovvisto (a 20 km. la fonte più vicina), che ha previsto la raccolta fondi e l’intervento di volontari per lo studio del suolo, la perforazione del terreno, la costruzione della pompa di estrazione ed erogazione, la formazione a persone locali sulla manutenzione nel tempo e la fornitura di parti di ricambio, così da consentirne l’uso a lungo termine.

Esempi ulteriori di Service, che possono stimolare il desiderio di replica in altre zone, posso farli citandone solo alcuni realizzati negli ultimi anni dal Club del quale mi onoro di far parte, il Rotary Club Parma Farnese: una culla neonatale destinata ad un piccolo ospedale in Amazzonia per ridurre la mortalità dei bambini nati prematuri da madri adolescenti, una carrozzina per un atleta paraolimpico parmigiano, degli strumenti musicali per avviare alla musica i bambini di una scuola primaria, un defibrillatore per la Polizia Stradale, il concorso per il progetto di ricostruzione a Parma del Ponte della Navetta crollato anni fa a causa di una devastante alluvione, il restauro dell’altare maggiore alla Certosa di Parma, la fornitura insieme alla Caritas di un credito tramite carte prepagate ad oltre 100 famiglie indigenti del Comune di Parma, iniziativa poi seguita anche da altri Club in altre province, delle borse di studio per giovani musicisti valenti, la donazione di cibo per famiglie in difficoltà tramite la partecipazione attiva alla Colletta Alimentare, la possibilità di partecipare ad un campo estivo assistito a bambini con forme gravi di disabilità.

E la lista sarebbe ancora lunghissima, e tutta assolutamente degna di nota per il beneficio alla comunità che ha portato e lasciato.

Un altro pregio delle attività di Service è la tempestività nell’esecuzione. Nella mia personale esperienza come Presidente del Club tra il 2019 e il 2020, proprio nel periodo della pandemia da Covid-19 e del lockdown, ho avuto modo di toccare con mano (solo virtuale in quel periodo) una serie di emergenze nella sanità che, nel periodo di maggiore diffusione, ci riferivano quotidianamente i medici soci, che andavano dalla carenza cronica di dispositivi di protezione, fino alla necessità di strutture di degenza nei reparti adibiti a terapia intensiva e di strumentazione per la diagnosi tempestiva.

È stato così che il Club, in pochissimo tempo, ha deciso vari Service Emergenza, e si è potuto aiutare l’Ospedale Maggiore di Parma con una donazione destinata alle strutture di degenza, i Medici di Medicina Generale di Parma con l’acquisto e la distribuzione di mascherine FFP2, i volontari della Croce Gialla con una donazione per l’acquisto di materiale di protezione da usare nelle ambulanze e di cibo da consegnare alle famiglie indigenti conosciute, il reparto di Radiologia sempre dell’Ospedale Maggiore di Parma con un Ecografo Portatile di ultima generazione per la diagnosi precoce, la Lega del Filo d’Oro con un’apparecchiatura di assistenza e riabilitazione di persone sordocieche e pluriminorate a livello psicosensoriale.

Il tutto in soli tre mesi, ed è quindi piuttosto facile comprendere l’orgoglio provato da tutti i componenti del Club. Aver dato aiuto tempestivo a chi aveva conclamate necessità, in un periodo nel quale praticamente non ci si poteva muovere dalle abitazioni ed incontrarsi fisicamente, è stato possibile grazie alla coesione negli intenti e alla motivazione dei Soci ad agire, generate entrambe dall’affinità dei valori e dall’amicizia rotariana.

“L’esperienza consapevole e responsabile, vissuta nella realtà e compresa nel suo senso, costituisce il fondamento dell’etica. Essa orienta l’uomo verso la piena realizzazione della sua statura umana ed è in funzione della sua autorealizzazione”

Claudio Widmann, socio Rotary psicoanalista junghiano di Ravenna nel suo libro “Rotary ideale. Un secolo di idee, concetti, valori e cultura”.

image © Rotary International – Monika Lozinaka

ANNO 10 N 1

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