Ezio Bertellino – Presidente HBT SA S.r.l. Esperto di Business Intelligence e Processi Aziendali
La storica ed autorevole enciclopedia Treccani, in uno stralcio della propria definizione di Società dell’informazione, recita:
Il trattamento dell’informazione e l’elaborazione delle conoscenze sono diventati la principale fonte occupazionale: la società postfordista impegna in questo settore più del 60% della sua forza lavoro; informazione e conoscenza sono quindi le materie prime e i principali prodotti della nostra società.
Un fatto definitivamente consistente, concretamente vivo e reale!
Esso rappresenta uno dei più evidenti effetti della Digital Disruption, la grande rivoluzione che ha permanentemente e irrevocabilmente mutato le regole del business e, in modo ancor più significativo, le relazioni tra gli individui.
Imprese ed operatori economici sono oggi chiamati ad interagire in una nuova arena competitiva le cui regole si dibattono in una dicotomia che, pur rimanendo ancorata ai fondamentali, deve necessariamente far leva su un nuovo e più efficace sistema di approvvigionamento di informazioni.
Tecnologie, sistemi e professionalità in sempre più consistente diffusione sono certamente un grande vantaggio in questo processo di qualificazione concorrenziale, ma l’elemento centrale del processo rimane l’utente.
Un Decision Support System deve essere considerato (e rilasciato) come efficiente solo laddove esso sia in grado di garantire la corretta informazione all‘utente.
Un’informazione utente corretta può essere definita come:
- formalizzata in un oggetto standard (dashboard);
- localizzata dinamicamente per il set di utenti identificati;
- consegnata in modo tempestivo;
- rappresentata in forma chiara ed immediatamente interpretabile;
- correlata a dati opportunamente identificati, raccolti e processati.
L’interazione dell’utente con le dashboard è fondamentale: qualora esse non siano idonee in termini di utilizzo e fungibilità l’utente tenderà a cessarne l’utilizzo. Allo stesso modo, pur in presenza di una interazione idonea e gradevole, egli ne abbandonerà l’utilizzo se non potrà accedere a informazioni davvero utili.
Le dashboard, allo stesso tempo, non hanno l’unico scopo di avviare l’utente ad un corretto utilizzo dell’informazione nella logica di “single version of company truth” ma devono favorire e promuovere l’interazione intesa come processo di scambio e condivisione di informazioni anche con lo scopo di abilitare una più veloce risoluzione dei problemi ed una maggior condivisione e consapevolezza dei fenomeni reali da parte di chi ne ha un dominio funzionale profondo.
Questo approccio consente di evolvere in un processo continuo, condizionato ad un adeguato meccanismo di governance, la struttura della reportistica, le logiche di manutenzione dell’analisi, la struttura algoritmica dei KPI (Key Performance Indicators) e la policy di diffusione dell’informazione.
In termini tecnici e operativi le dashboard si possono distinguere in due macro tipologie: analitiche e operative.
Le dashboard analitiche sono quelle che consentono di indagare grandi masse di dati; gli stessi che convenzionalmente vengono formalizzati in modalità tabellare.
È possibile in questi contesti identificare delle specifiche logiche di raggruppamento funzionale e di drill down attraverso cui navigare le informazioni per avere in modo contestuale indicazioni e suggerimenti su eventuali approfondimenti ed analisi da compiere in modo interattivo. Il drill down è la capacità di navigare le informazioni, partendo da un dato aggregato e scomponendolo nelle sue componenti in funzione delle dimensioni utili all’utente per comprendere appieno il fenomeno analizzato.
Questo è lo scenario dove tipicamente si integrano dati provenienti da fonti eterogenee per i quali un’attenta attività di data preparation ed ETL (extract, transform, Load) deve essere assicurata.
In questa fase emergono peraltro molti spunti di miglioramento ed evoluzione del Decision Support System e, conseguentemente, i processi di governance devono essere attentamente cablati per effettuare eventuali modifiche ed aggiornamenti in tempo reale.
Le dashboard operative sono invece orientate al monitoraggio dei gap rispetto alle performance attese nelle fasi operative di processo relative a diverse e specifiche aree aziendali (Stato Avanzamento Lavori di commessa, cash flow, indici di rotazione del magazzino, avanzamento commerciale rispetto al budget, ecc.).
Il settaggio di questi indicatori agisce in forma push verso i responsabili di funzione abilitando l’attuazione di tempestive azioni correttive.
Queste logiche e filosofie sono inserite nella nostra piattaforma Youcubes!
YouCubes aiuta a comprendere e migliorare le performance dell’azienda. Il datawarehouse, cioè il DataBase che contiene tutte le informazioni utili al controllo del Business, aggrega i dati provenienti da fonti diverse e li certifica, mentre le logiche e i modelli di elaborazione integrati costituiscono il punto di riferimento unico per tutte le attività di Business Analysis e Corporate Performance Management (CPM).
YouCubes in un unico ambiente consente all’azienda di operare sui propri dati in completa autonomia e in qualsiasi momento, senza ricorrere al reparto IT e senza attendere i tempi di processamento tipici dei software tradizionali.
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