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Intervista di Armando Caroli a Mauro Marzocchi Italian Industry & Commerce Office in the United Arab Emirates

da Capitale Intellettuale

Senior Management Consultant, Fondatore A.A.C. Consulting Società Beneft e Direttore AAC Business School, Formatore Manageriale e Progettista Piani Formativi per Formatori, Innovation Manager ed Ambassador Ente Nazionale Trasformazione Digitale

Armando Caroli – Senior Management Consultant, Fondatore A.A.C. Consulting Società Benefit e Direttore AAC Business School, Formatore Manageriale e Progettista Piani Formativi per Formatori, Innovation Manager ed Ambassador Ente Nazionale Trasformazione Digitale

Lattività della “Italian Industry & Commerce in the UAE” è iniziata a Sharjah nel 1999 come Accordo di programma Regione Piemonte con la sovvenzione del Progetto di Sviluppo presentato dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa, CNA.
Tuttavia la legislazione locale, che non consentiva la tipica denominazione di Camera di Commercio Italiana, ha suggerito la denominazione ancora oggi utilizzata di Italian Industry & Commerce office in the UAE.
Nel 2007 la IICUAE ha iniziato il processo di riconoscimento da parte del Governo Italiano come Camera di Commercio Italiana all’Estero (CCIE), terminato il 17 Novembre 2009 con l’ottenimento del titolo. In Italia dopo questa approvazione, l’Associazione si è potuta definire ufficialmente Camera di Commercio Italiana negli EAU e fa parte di Assocamerestero.
Nel 2015, alla presenza del Ministro emiratino dell’Economia Sultan Al Mansouri, dell’Ambasciatore Giorgio Starace e del Console Giovanni Favilli, è stato inaugurato il nuovo Ufficio della Camera in Dubai.
L’obiettivo della Camera è di assistere quelle imprese italiane che operano in loco e in Italia che vogliono migliorare le loro performances esportative negli Emirati Arabi Uniti.
Dal 2020 la Camera ha esteso l’area di intervento in tutti I Paesi del Golfo, Qatar escluso, e tutte le missioni commerciali, così come i progetti camerali, coinvolgono un’area territoriale commercialmente fra le più vivaci a livello internazionale.
Il suo Consiglio di Amministrazione rappresenta le più importanti imprese italiane e locali, a riprova della sua caratteristica di bi-nazionalità: il Presidente della Camera dal 2015 è lo Sceicco Mohammed bin Faisal Al Qassimi, conosciutissimo imprenditore dell’Emirato.

                    Fonte immagine: IICUAE

                    Fonte Immagine: IICUAE

Nel 2019 a Dubai in occasione del Gulf International Congress organizzato da IICUAE abbiamo avuto il piacere di conoscere il Segretario Generale dott. Mauro Marzocchi e oggi, dopo il periodo di emergenza sanitaria e in vista dell’apertura di EXPO 2020, lo incontriamo per sottoporgli alcune domande. 

D: Al Segretario Generale Mauro Marzocchi chiediamo innanzitutto l’importanza degli EAU per le esportazioni italiane.

R. L’importanza è maggiore di quel che si possa pensare. Dubai in particolare è diventata un must per il turismo di fascia alta a livello mondiale, mentre è un Hub fenomenale per le riesportazioni di merci italiane.
Tale ‘’fascia” di competenza commerciale parte dall’Africa Orientale, passando dai Paesi del Golfo, per giungere fino in India.

D’altronde la prova reale la si trova nei 4,5 miliardi di dollari di esportazione del 2019 (calo del 15,6% nel 2020 in piena pandemia), che altrimenti sarebbero impensabili per un Paese che ha una popolazione come la Lombardia. Si tratta indicativamente del 50% in più di quel che in precedenza veniva esportato in India e Brasile, per fare l’esempio di due paesi significativi.

D: Mauro Marzocchi, un italiano con tanti anni di esperienza come Segretario Generale di IICUAE a Dubai. Quali sono i progetti in corso che possono aiutare le imprese italiane ad essere presenti negli Emirati, specialmente con le opportunità date da Expo2020?

R. Indubbiamente l’avvicinarsi di Expo2020 ha dato l’opportunità alla Camera di impostare numerosi progetti con realtà italiane (cito per esempio Regione Calabria, LazioInnova, Sviluppo Campania, ed altre).
Segnalerei Italian Jewelry Fashion and Beauty in the Gulf, Made in Italy in the Gulf Countries, Italian Food & Beverage in Dubai, che complessivamente coinvolgono oltre 600 imprese italiane.

D: La particolare struttura degli EAU e la libertà di impresa consentono una molteplicità di sviluppi per l’imprenditoria. Però cosa ci dice sul fatto di essere obbligati ad aver un partner locale al 51% nella propria impresa?

R. In effetti questa è la prima domanda che le imprese ci pongono. Chiariamo innanzitutto che, per coloro che vogliono introdurre nel mercato degli Emirati prodotti o servizi, è sufficiente la ricerca di un distributore in loco, per cui non è necessario un partner locale.

Per coloro, invece, che intendono aprire una attività operativa negli EAU e a Dubai in particolare, il Governo locale sta cercando da tempo di superare questa ‘’strozzatura”, così come, ad esempio, la Professional License, che da 4 anni permette di aprire in autonomia numerosissime attività (generalmente artigianali/professionali).

A giugno 2020 Abu Dhabi e Dubai hanno rilasciato una lunga lista di attività che non necessitano più di un partner locale (quelle elencate nella sola Dubai sono 122).
In ogni caso confermo che sono ancora molteplici quelle con l’obbligo del partner locale al 51%, e indico anche che la procedura di costituzione di un’impresa nei Paesi del Golfo è gestibile con l’aiuto della Camera, presente sul territorio per accompagnare le imprese italiane in questi percorsi delicati.

D: IICUAE ha sviluppato rapporti con professionisti legali, commercialisti e consulenti organizzativi. Che servizi forniscono alle persone e alle imprese in Italia e negli EAU?

R. È un tema molto delicato perché, con la crescente popolarità, moltissimi consulenti si sono inventati conoscitori del mercato di Dubai e degli EAU in genere, mentre io stesso, dopo vent’anni di continua attività nell’Emirato a favore delle imprese, devo fare ancora molta attenzione ai tanti aspetti regolatori e procedurali.

È per questo motivo che la Camera da anni ha istituito la figura del Representative, ovvero di un professionista italiano (avvocato, commercialista o consulente organizzativo) certificato dalla Camera stessa, che viene a formarsi a Dubai almeno una volta all’anno ed è sempre aggiornato su tutte le novità legislative e fiscali vigenti negli EAU.
Consiglio dunque alle imprese italiane di rivolgersi con tranquillità a questi professionisti presenti in tutta Italia, il cui elenco si trova sempre sul sito della Camera: www.iicuae.com

D: La crescita delle attività nelle città degli Emirati è adesso trainata parecchio dall’EXPO a Dubai. Come sarà il futuro dopo l’emergenza sanitaria del 2020?

R. È fuori dubbio che l’emergenza sanitaria ridurrà la partecipazione delle persone all’Expo2020 a Dubai, che ante-pandemia si aspettava 25 milioni di visitatori.

In ogni caso si tratterà comunque di un numero altissimo, che produrrà non solo benefici nei 6 mesi di svolgimento dell’Expo, ma che concorrerà certamente a far conoscere il Paese a tanti che vorranno rivisitare Dubai come turisti e prendere in esame la possibilità di aprire rapporti commerciali e d’impresa.

Posso dire dal nostro osservatorio che il desiderio di tornare negli Emirati è un fenomeno tipico degli italiani che vengono in vacanza a Dubai la prima volta, e presumo che produrrà lo stesso effetto anche sui visitatori di altri Paesi.

Il fatto che gli EAU siano il primo Paese al mondo per rapporto vaccinati sul numero di abitanti è senz’altro uno dei punti chiave di un successo annunciato, che ha già permesso, e permetterà ancor di più in futuro prossimo, una grande ripresa dell’economia.
Peraltro nel paese questi benefici legati al turismo si vedono già fin d’ora: Vi aspettiamo.

Fonte immagine: IICUAE

ANNO 10 N 1

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