Marzia Pieri Coach e consulente per lo Sviluppo delle Risorse Umane nelle organizzazioni.
Perché il Coaching?
In un momento di grande complessità ed incertezza quale quello che stiamo vivendo, diventa fondamentale riuscire ad individuare ed attivare cambiamenti intelligenti e sistematici, così come imparare a mutare i propri comportamenti, le proprie modalità di pensiero e di azione, per riuscire a recuperare motivazione e stimoli e poter così creare valore anche in un contesto in continua evoluzione.
È la persona che con il proprio pensiero razionale, creativo ed emotivo, con le proprie energie, competenze, comportamenti, azioni, valori ed etica, crea valore, innovazione, sviluppo e a determina il successo dell’impresa.
Investire sulle persone diviene quindi una necessità prioritaria e la tecnica del Coaching costituisce un efficace strumento per questo scopo.
Cosa è il Coaching?
Il Coaching, nato negli Stati Uniti intorno alla metà degli anni ’50 e sviluppatosi in Europa a partire dai primi anni ’80, rappresenta un valido strumento di valorizzazione e potenziamento della persona.
Definito da Robert Dilts come “…il processo attraverso il quale si aiutano individui e gruppi di persone a raggiungere il massimo livello delle proprie capacità di performance”, il Coaching supporta la persona in un processo “auto generativo” di miglioramento, in una spirale positiva di crescita, di sviluppo delle proprie potenzialità per una migliore espressione delle proprie performance.
A livello attuativo, il Coaching trova la sua dimensione d’essere nella relazione fra il Coach ed il Coachee. All’interno di questa, il Coach accompagna e sostiene il Coachee passo dopo passo nell’acquisizione di una piena consapevolezza di se stesso, lasciando comunque alla persona il ruolo di attore e regista dell’intero percorso.
Il Coaching contribuisce infatti efficacemente a far raggiungere alla persona un’autonomia tale da ricreare il proprio equilibrio ed il proprio ben-essere ogni volta che un cambiamento investe le due sfere della vita, privata e professionale. L’efficacia del Coaching si manifesta nel trasformare la resistenza al cambiamento, in energia positiva che porta al rinnovamento, al miglioramento, allo sviluppo e realizzazione di sé.
Si rivela uno strumento estremamente potente se applicato alle realtà aziendali – Executive and Business Coaching – in quanto permette di individuare gli strumenti più efficaci per ottimizzare le prestazioni degli individui impiegati nelle varie aree in una prospettiva di sviluppo e miglioramento.
Se proposto a persone chiave del contesto organizzativo, trasforma dei Key People in leader di successo, capaci di guidare i propri collaboratori verso il raggiungimento degli obiettivi che l’Azienda vuole ottenere, sostenendoli nell’acquisizione di una piena consapevolezza delle proprie potenzialità e nell’individuazione delle possibilità di realizzazione nell’attività lavorativa con grande beneficio per se stessi, per il Team e per l’Azienda.
Il percorso di Executive Coaching
Il percorso si sviluppa in un orizzonte temporale che può estendersi da sei a dodici mesi e si articola in una serie di incontri di durata variabile fra le 2 e le 4 ore, con frequenza quindicinale o mensile, secondo un programma concordato tra il Coachee ed il Coach, all’interno di un budget aziendale predefinito e concordato con la Direzione HR.
Il rapporto “one to one” permette di costruire un percorso di Coaching assolutamente personalizzato e riservato fra Coach e Coachee, grazie al quale si agisce in profondità, andando ad esaminare le aree in cui è possibile intervenire per generare un miglioramento e mobilitando nel Coachee tutte le risorse possibili per realizzarlo. Il risultato è la realizzazione di un processo di apprendimento e di crescita in cui il Coachee ha parte attiva e forte responsabilità: ogni decisione è sostenuta dalle riflessioni alimentate dal Coach, ma scaturisce dal Coachee.
Il percorso di Executive Coaching si articola in vari step che nella fase iniziale e finale possono anche coinvolgere l’Azienda committente, mentre invece il Coachee partecipa a tutte le fasi. In particolare, le varie fasi prevedono:
- condivisione delle ragioni, delle finalità e delle modalità operative dell’intervento, dei principi, delle regole e responsabilità reciproche con il Committente e con il Coachee (es. patto di riservatezza);
- analisi e focalizzazione del contesto aziendale, del ruolo e delle competenze distintive che portano ad una performance efficace;
- esplorazione della vita di lavoro tramite esercitazioni e simulazioni di situazioni analoghe a quelle di lavoro (role-play, prove “in basket”, casi pratici da discutere);
- identificazione di target di miglioramento;
- formulazione di un percorso individuale di sviluppo che specifica le aree su cui lavorare, le competenze da sviluppare, le azioni da implementare per raggiungere l’obiettivo e gli indicatori di successo;
- sperimentazione e supporto allo sviluppo attraverso incontri periodici durante i quali si analizzano i comportamenti, le performance ed i risultati e si ridefiniscono linee di azione più efficaci;
- verifica del traguardo raggiunto.
L’intero percorso è regolato dal principio di riservatezza che tutte le parti coinvolte (Committenza, Coachee e Coach) sono tenute ad osservare; stessa riservatezza ovviamente è richiesta anche nella relazione tra Committenza e Coach e tra Coach e Coachee.