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Valorizzare gli asset immateriali: l’innovazione

L’innovazione è un asset immateriale che può contribuire a creare valore o a migliorare la capacità dell’impresa di rispondere ai bisogni dei clienti. Analizzare i metodi di valutazione delle innovazioni e comprenderne gli effetti può essere utile per qualsiasi azienda

da Capitale Intellettuale
Juri Bonasia  Dottore commercialista, sindaco di società private, docente di corsi di formazione in materie aziendalistiche, consulente tributario, societario e contrattuale

Introduzione

Linnovazione, a prescindere dalla tipologia – di prodotto o processo  – e quindi non considerando rilevante la sua fisicità, è un asset immateriale che può contribuire alla creazione di valore da parte dell’impresa sul mercato, in un orizzonte temporale a medio lungo termine, o al miglioramento della capacità dell’imprenditore di rispondere al bisogno particolare che intende soddisfare fornendo un valore aggiunto alla propria clientela attuale e verso quella potenziale ed una competitività differente rispetto a quella dei principali competitor di settore.

I motivi sopradetti rappresentano alcune ragioni che potrebbero spingere l’imprenditore a decidere di iscrivere tra le immobilizzazioni immateriali le innovazioni rientranti nella sua attività di impresa. Altre motivazioni potrebbero essere le seguenti:

  • migliorare la solidità patrimoniale dell’azienda;
  • migliorare il rapporto tra equity, inteso come patrimonio netto, ed i debiti di natura finanziaria apportando, pertanto, benefici in termini di valutazione del merito creditizio e di rapporto con il sistema bancario, considerando che l’innovazione rappresenta un fattore critico di successo per l’impresa e rientra tra le informazioni qualitative facenti parte del sistema di rating ed, in particolare, quelle qualitative;
  • presentare l’attività aziendale a soggetti terzi potenziali investitori in modo da evidenziare la capacità di continuare a creare valore sul mercato, rispetto al proprio core business, da un punto di vista strategico, e valore aggiunto, in termini operativi, oltre a garantire la capacità competitiva raggiunta sul mercato.

 

I metodi di valutazione

Le categorie dei metodi di valutazione si distinguono in metodi diretti ed in metodi indiretti; i metodi diretti di valutazione si distinguono in metodi storici (o meglio metodi basati sui costi), ed in metodi prospettici (previsionali) che si differenziano in metodi basati sui flussi differenziali ed in metodi basati su comparazioni.

I metodi storici, o basati sui costi, si distinguono in:

  • metodo dei costi storici ove il valore dell’innovazione è determinato in base ai costi sostenuti per la sua realizzazione e messa in opera od utilizzazione;
  • metodo dei costi adeguati alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati alla data di valutazione dell’innovazione rispetto alla data di sostenimento del costo; l’adozione dell’indice summenzionato consente di esprimere, a valore correnti, i costi sostenuti;
  • metodo del costo di riproduzione consistente, nel determinare alla data di valutazione dell’innovazione, i costi che si sosterebbero per la ricostruzione o riproduzione di un bene avente le medesime caratteristiche che genera i medesimi benefici economici.

I metodi prospettici o previsionali, invece, sono basati sull’attualizzazione, alla data di valutazione dell’innovazione, dei ricavi (ovvero del MOL) di esercizi futuri ovvero dei flussi di cassa connessi all’utilizzazione dell’innovazione da parte dell’impresa in un orizzonte temporale stabilito.

L’attualizzazione dei ricavi previsionali (o del MOL), ovvero dei flussi di cassa, deve essere basata su presupposti realistici in modo tale che, in caso di conferimento in società di capitali, non sia leso il principio della funzione di garanzia del capitale sociale stante la responsabilità limitata del socio rispetto alla quota di partecipazione.

La valorizzazione dell’innovazione, come la valutazione di altri asset immateriali, è subordinato alla presenza dei seguenti requisiti:

  • trasferibilità del bene, ovvero possibilità di negoziazione;
  • generalità di benefici economici quantificabili;
  • utilità futura rispetto allo svolgimento dell’attività caratteristica da parte dell’impresa.

I metodi previsionali o prospettici si distinguono in metodi basati sui flussi differenziali, ove al loro interno si trovano il metodo di attualizzazione dei risultati differenziali economici (MOL) o finanziari (flussi di cassa) connessi all’utilizzazione dell’innovazione di prodotto o processo ed in sua assenza in modo da determinare l’apporto economico o finanziario dell’innovazione rispetto all’attività di impresa, e nel metodo del costo della perdita ed in particolare si cerca di determinare, in modo attualizzato, la perdita, in termini economici o finanziari, derivante dalla non utilizzazione dell’innovazione.

Il principale metodo basato sulle comparazioni è rappresentato dal metodo dei multipli ove il valore dell’innovazione è determinato in base ad indicatori di società quotate relativamente ad innovazioni aventi caratteristiche similari a quelle oggetto di valutazione.

 

Conclusioni: benefici valorizzazione innovazione

Per concludere, le ragioni che potrebbero spingere l’imprenditore a porre in essere un’operazione di valutazione, sono quelle descritte nell’introduzione mentre i possibili vantaggi derivanti da un’operazione del genere sono di seguito indicati.

I vantaggi connessi alla valorizzazione dell’innovazione, come anticipato sinteticamente in precedenza, mediante, per esempio, un’operazione di conferimento, sono:

  • una maggiore autonomia patrimoniale mediante incremento del patrimonio netto della società conferitaria;
  • un miglioramento dell’indipendenza finanziaria attraverso un riequilibrio tra debiti ed equity;
  • il miglioramento della valutazione del rating aziendale e della concessione di credito mediante un’analisi approfondita delle informazioni qualitative inerenti all’innovazione, elemento centrale per lo svolgimento dell’attività di impresa e la crescita della stessa sul mercato in cui opera;
  • la possibilità di presentare l’attività di impresa a investitori privati e istituzionali (fondi di private equity, fondi venture capital, ecc.) per crescere in termini dimensionali dato che oggi tale elemento rappresenta una condizione fortemente discriminante per fare impresa;
  • la possibilità di presentarsi sul mercato ed in particolare sul mercato Aim[1] per le stesse ragioni di cui al precedente punto 4.

ANNO 7 N.2

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[1]AIM Italia è il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese italiane.

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