
Sara Gasparini – Dottore Commercialista e Revisore Legale dei conti
Negli ultimi mesi il principale problema che affligge le imprese è la carenza di liquidità. La maggior parte delle società situate sul territorio Italiano in questo periodo di crisi sono incappate in insoluti, ritardi nei pagamenti da parte dei clienti, differenziazione nella modalità di pagamento, restrizione o azzeramento degli affidamenti bancari. Una problematica da evidenziare, soprattutto nelle imprese con minore forza competitiva e contrattuale, è la richiesta, o per meglio dire, la minaccia da parte dei clienti di modificare le modalità di incasso da ricevute bancarie – con data certa di scadenza – a bonifico bancario, con ovvia conseguente incertezza sulla data dell’incasso. Così facendo, i clienti possono ritardare i pagamenti senza per questo risultare insolventi agli occhi delle banche. Evidentemente, il gap che si crea tra data di incasso e data di pagamento dei fornitori, crea un circolo vizioso che travolge chi, pur impegnando a garanzia tutti i propri beni personali e famigliari, non riesce ad essere sufficientemente supportato dal sistema bancario.
Il sistema bancario, dopo anni di incertezza durante i quali imprese storiche chiudono, i fallimenti e le procedure concorsuali sono sempre più frequenti e l’esposizione bancaria negli stessi cresce esponenzialmente, si ritrova a dover cercare delle soluzioni per aiutare le imprese evitando di contribuire al peggioramento di questa situazione di crisi e al contempo affrontando difficoltà interne.
Uno strumento molto innovativo da analizzare, nasce dalla collaborazione tra un fondo di investimenti con una grande banca italiana. Questa collaborazione offre ai nuovi clienti della banca, la possibilità di beneficiare di un affidamento di cassa a condizioni di interesse molto vantaggiose. La condizione per beneficiare di ciò consta nella disponibilità da parte dei soci di titoli in fondi di investimento sia obbligazionari che azionari. La banca, utilizzerà a garanzia tali titoli per concedere alla società il fido di cassa senza obbligare i soci a mettere in garanzia tutti i loro beni personali, come nella prassi le banche richiedono.
In aiuto alle imprese il Decreto Sviluppo 2012 introduce importanti novità anche sul fronte degli strumenti finanziari a disposizione delle aziende che si trovino ad affrontare questa situazione di discontinuità e di difficoltà nell’accesso al credito. In particolare, l’art.32 del Decreto, vara tre nuovi importanti strumenti finanziari a disposizione delle piccole e medie imprese a caccia di liquidità:
- le cambiali finanziarie;
- le obbligazioni (c.d. minibond);
- le obbligazioni partecipative subordinate.
Consapevoli delle difficoltà presenti nel loro territorio, molte istituzioni locali hanno cominciato a istituire strumenti o iniziative a favore dell’impresa. Ecco alcuni esempi di “buona volontà” pubblica.
La Camera di Commercio di Parma ha voluto contribuire ad aiutare alcune categorie di imprese in emergenza di liquidità. Per incentivare lo smobilizzo dei crediti e la circolazione di liquidità le aziende iscritte al Registro delle Imprese di Parma potranno cedere il loro credito verso una pubblica amministrazione italiana a uno dei cinque intermediari finanziari che hanno sottoscritto l’accordo con l’ente. Il credito cedibile dovrà avere un valore minimo di 30.000 euro. Il tasso dell’operazione e le spese saranno a condizioni agevolate. Inoltre, la Camera di Commercio si impegnerà a coprire gli oneri finanziari delle operazioni che saranno eseguite all’interno del protocollo per un valore massimo di euro 5.000 per azienda.
La Camera di Commercio di Brescia ha istituito un fondo per l’erogazione di contributi alle imprese sui finanziamenti erogati dalle Banche attraverso le Cooperative e i Consorzi di garanzia collettiva Fidi. Il fondo è destinato alle imprese attive nei settori del commercio, del turismo e dei servizi che abbiano attivato finanziamenti bancari per favorire nuovi investimenti finalizzati all’acquisto di beni strumentali (contributo del 6% del capitale finanziato con investimento minimo di euro 20.000), oppure mirati alla realizzazione di operazioni di reperimento finanziario per far fronte all’eventuale carenza di liquidità (in questo caso il contributo ammonta al 4% del prestito con capitale minimo 15.000 euro).
La Regione Toscana, per sostenere l’imprenditoria giovanile e femminile ha messo a disposizione un bando nel quale sono offerte agevolazioni per prestazione di garanzia su finanziamenti e operazioni di leasing, contributi per la riduzione del tasso di interesse su finanziamenti e operazioni di leasing, assunzione di partecipazioni di minoranza nel capitale dell’impresa per un importo massimo di 100.000 euro. La Regione Toscana inoltre ha emesso un bando in cui vengono concesse garanzie per liquidità o per investimenti alle Piccole e Medie Imprese dei settori Industria, Commercio, Turismo, Artigianato e Servizi situate sul territorio regionale o i cui investimenti siano effettuati all’interno del territorio regionale. La garanzia è una fidejussione con cui, Fidi Toscana s.p.a. si obbliga verso un terzo creditore, la banca, la società di Leasing o un intermediario finanziario convenzionato, a garantire l’adempimento di una obbligazione assunta dall’impresa cliente.
In data 22 aprile 2013 è stato siglato un accordo tra la Fondazione dei dottori commercialisti di Reggio nell’Emilia e Unifin s.r.l., agenzia mandataria di Unifidi Emilia Romagna. Tale protocollo d’intesa permette ai clienti assistiti dai Commercialisti iscritti all’Ordine di Reggio Emilia di beneficiare di ampia assistenza e consulenza in materia di accesso al credito tramite il consorzio fidi menzionato, facilitando, nell’attuale momento di crisi economica, il reperimento delle risorse finanziarie da parte delle aziende del nostro territorio presso gli Istituti di credito con tassi convenzionati.
Nonostante tutti gli sforzi che gli enti locali, camere di commercio, istituti di credito stanno mettendo in atto nell’obiettivo di aiutare le imprese ad uscire da questi momenti di difficoltà la situazione sembra ancora bloccata. Anche le aziende più sane fanno fatica ad evitare crisi di liquidità, nonostante una programmazione finanziaria che garantisca l’equilibrio tra uscite ed entrate finanziarie; la collaborazione e l’apertura di linee di credito da parte degli intermediari finanziari risulta sempre più l’elemento che condiziona la continuità aziendale.